DATI SUL MERCATO DELL’AVVOCATURA

Quanti sono gli avvocati in Italia?

Gli iscritti all’albo al 31.12.2012 erano 226.734, dei quali 170.106 anche iscritti alla Cassa di previdenza.

 

Quanti sono gli avvocati che godono di una pensione?

La Cassa Avvocati erogava, al 31.12.2012, 24.901 prestazioni: il dato è in crescita rispetto al 2011 quanto la loro sommatoria si attestava a 24.373 erogazioni

Di queste, le pensioni di anzianità e vecchiaia sono 14.403

 

Quali sono gli avvocati che possono essere interessati alla cessione del proprio studio?

Due sono le categorie interessate: quella dei pensionandi e quella di quanti vogliono “cambiare vita”.

Tra i primi, l’universo è fotografabile nel 40% di quelli che raggiungono l’età pensionabile: in particolare, non pensano alla cessione dello studio quelli che hanno figli a cui garantire la continuità oppure quelli che hanno costituito associazioni in partecipazione. Si stima che nei prossimi 10 anni poco meno di 1.000 avvocati matureranno le condizioni per poter per beneficiare delle provvidenze della Cassa: ciò ci induce a stimare in 300/400 le possibili cessioni di studi.

I secondi sono una categoria ancora molto esigua, posto che tutti i giovani avvocati ripongono grandi aspettative dai loro studi e solo pochi tra quelli di “mezza età”  vedono prospettive migliori all’orizzonte: non è detto che il loro numero diminuisca, rilevando sempre più frequenti casi di soggetti che lasciano la professione per tornare a lavorare in azienda oppure per emigrare all’estero.

 

Quale futuro avrà la cessione degli studi nell’ambito dell’avvocatura?

Se consideriamo come gli iscritti alla Cassa Avvocati siano passati dai 362 del 1986 ai 5.412 nel 2000 ed ai 7.287 nel 2011, è evidente che la concentrazione degli studi – sia per questioni efficienza che di sopravvivenza – sia un processo ineludibile: non sono ipotizzabili ulteriori flussi di accesso alla professioni con i ritmi verificatisi in questo ventennio talché è presumibile che i processi di concentrazione siano progressivi. La cessione dello studio agevola la concentrazione e ne migliora l’efficienza.

 

Accadrà al mercato degli avvocati quanto accaduto in altri settori della vita imprenditoriale italiana?

Se troppo aggressivo fosse il paragone con la distribuzione alimentare, di certo non può sfuggire il paragone con le dimensioni degli altri mercati europei dell’avvocatura: ciò fa presumere una riduzione del numero degli studi operanti.

In difetto di allargamento delle competenze, lo  scenario più probabile è assimilabile a quello della distribuzione, senza considerare come tale evoluzione abbia percorso aree ben diverse tra loro – dall’alimentare al settore sportivo ed infine a quello dei servizi non professionali – talchè, ove gli avvocati non acquisiscano nuove competenze che legittimo l’attuale polverizzazione del servizio, la progressiva riduzione del numero degli studi attivi pare essere la naturale evoluzione del settore.